domenica 8 febbraio 2009

Ladri di libri




E’ notizia di oggi, riportata da Il Giornale:

“È l'eterno, maledetto male dei libri che ha colpito - è solo l'ultimo in ordine di tempo, ma certo uno dei più avidi che la storia dei ladri di biblioteca conosca,visto il numero di furti- un uomo di 46 anni, di Caponago, nel milanese, il quale negli ultimi dieci anni ha preso in prestito con documenti falsi in varie biblioteche di Milano oltre 5.000 volumi di particolare valore. Senza mai restituirli. Fino a che il direttore della Sormani, una delle biblioteche più colpite dal «ladro di carte», ha segnalato il caso alla polizia municipale. Dalle indagini è risultato che l'onnivoro lettore - dai gusti molto raffinati, c'è da dire - utilizzava una carta d'identità contraffatta e che in dieci anni di disonesto lavoro si era costruito, a spese dello Stato, una biblioteca personale da far invidia a bibliofili e collezionisti.”

In realtà la notizia l’ho appresa da Studio Aperto e sono andata a ricercarla su internet per approfondire l’argomento.

Su google cerco “Milano ladro di libri”… tanto per cominciare da qualcosa.

Esce una notizia tratta d a"Torino Oggi " dell'8 febbraio 2008: "Arrestato ladro di libri antichi", non è quello che cercavo: questo tizio i libri li rivendeva.

Poi è la volta del "Corriere della Sera ": Il milionario ladro di libri antichi". Si tratta di un milionario iraniano, laureato a Harvard e al Mit, con un'insana passione per le pagine miniate. Per anni questo signore si era recato alla British e alla Bodleian Library, si era infilato guanti bianchi, necessari per maneggiare testi antichi, e aveva asportato con la perizia di un chirurgo pagine da volumi preziosissimi. Il tutto è venuto alla luce quando un ricercatore, sfogliando il trattato di Sir Thomas Herbert, «A Relation of Some Yeares Travaille, Begunne Anno 1626» ha scoperto con orrore che alcune pagine erano state tagliate.

Lasciamo stare per un attimo la vicenda della biblioteca italiana: si sa come vengono conservati i beni artistici nel nostro paese, nel Paese di Paga Pantalone non gliene frega niente a nessuno e può dunque accadere che nessuno si accorga che un testo manca da una biblioteca da una decina d'anni... ma dalla British Library questo non me lo sarei mai aspettato... questa specie di santuario della cultura internazionale che gode di fama internazionale non solo perché custode di un patrimonio immenso ma anche perché centro di seria ricerca universitaria... si lascia prendere per i fondelli da un arzillo ladruncolo sessantenne

Adesso però mi salta alla mente un paragone forse inappropriato ma... che ci volete fare?

A casa lavoriamo in due, dalla mattina alla sera, e le pulizie di solito si fanno il venerdì sera insieme. Quando passo il panno della polvere, come ogni buona donnina di casa, sollevo i vari soprammobili, ciaffi e libri disseminati qua e là per essere certa che nulla sfugga all'implacabile swiffer. E sto parlando di roba che al massimo avrà qualche decina d'anni.

Possibile che testi antichi di secoli siano destinati all'oblio e alla polvere per anni fino a che allo studioso Pinko Pallino non viene in mente di aprire il volume X per scoprire che ne mancano delle pagine? A paragone i miei libri dovrebbero ringraziarmi visto che ormai trasloco in media ogni due anni e loro con me.

Però, detto tutto questo, un po' di comprensione per questo ladro milanese ce l'ho e mi piace comunque pensare che ebbe illustri predecessori: Francesco Petrarca confessò un giorno a un amico che per i libri provava un desiderio insaziabile e difficile da controllare; Giovanni Boccaccio si spinse a saccheggiare la biblioteca di un monastero per i classici contenuti e Poggio Bracciolini, grandissimo umanista, giustificò un suo furto in biblioteca dicendo che i volumi non erano conservati propriamente ma marcivano in uno scantinato.

1 commento:

  1. Ti sei dimenticata di lorenzo da ponte che scappa da londra in america inseguito dai debitori...con SOLO tutta la sua bibliotecai

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