sabato 30 agosto 2008

Medievalando


L'altro giorno non facevo nulla di particolare: vegetavo, un po' davanti al computer cercando ispirazione per un post, un po' davanti alla televisione, zappingando tra una partita de beach e Leslie Nielsen, tavole rotonde sui diritti tv del calcio e i video di MTV. Capito su Canale 5, stavano dando "Il destino di un Cavaliere", quello con il tipo morto di Batman per intenderci. So bene che ai puristi questo film dà il voltastomaco: dal punto di vista filologico è una vera porcata se si considera che i vestiti sembrano usciti dall'atelier di Gautier e che Chaucer faceva il bardo nei tornei per un poveraccio. Ciononostante mi è sempre piaciuto, nella sua ironia e dissacrazione trovo qualcosa di accattivante. Di sicuro, se si prende come pietra di paragone "Il mestiere delle armi" di Ermanno Olmi il confronto non regge, però devo confessare che il filmetto me lo guardo ogni volta che lo passano mentre il polpettone non sono nemmeno riuscita a finirlo e sono stramazzata sul divano dopo la seconda ora, forse domani lo riguarderei ma di mattina e con un'abbondante tanica di caffè... magari anche con gli spilli negli occhi. Il merito di Brian Helgeland, il regista del filmetto, è, a mio avviso, quello di far entrare completamente lo spettatore nel periodo e di renderlo piacevole, ammiccante. La ricostruzione scenografica non è male, i protagonisti sono dei gran figoni e giuro che ruberei uno di quei vestiti femminili per mettermelo addosso e fare la damina: sono così colorati e maliziosi che ribaltano completamente l'idea tramandata della donna medievale tutta preghiere e castità. Un'idea dei costumi e, soprattutto, dei desideri del tempo si può trovare in un simpatico fabliau, breve componimento in antico francese, un po' moraleggiante, caratterizzato da un'ambientazione e da personaggi "bassi", popolari. Il titolo è "Auberée", qui riportato nell'edizione Pratiche 1994 a cura di Charmaine Lee.
Il passo scelto ritrae una donna rispettabilmente sposata che giace con un uomo che non è suo marito:
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Testo in antico francese
Atant soef vers soi la sache,
si l'enbrace par mi les flans
qu'el ot mout tendres et mout blans,
la bouche li bese et la face.
La borgeise ne set que face,
mieus li vendroit estre a repos
qu'el porroit acuillir tei los
par ses voisins, et tei renon
jamés n'oroit se honte non.
La bourgeoise let son orgeil,
or est tornée en autre fueil.
Mout s'auouage et mout s'apese,
et le vallet l'acole et bese
et cele si fet bel atret.
Li .i. pres de l'autre se tret

si se joent ensemble et font le gieu
por quoi asemblé sunt. 

Traduzione
Ora la tira dolcemente a sé, 
e le stringe i fianchi
che lei aveva molto morbidi e bianchi, 
e le bacia la bocca e la faccia. 
La borghese non sa che fare, 
le converrebbe stare tranquilla 
perché potrebbe guadagnarsi una tale fama


e una tale reputazione con i vicini 
che le procurerebbe solo vergogna. 
La borghese abbandona ogni resistenza, 
ora cambia completamente musica. 
Si tranquillizza abbastanza e si calma, 
e il giovane l'abbraccia e la bacia e lei si dimostra disponibile. 
L'uno si stringe all'altra e si divertono insieme
e giocano al gioco per il quale si erano incontrati



Insomma, toccherebbe rivalutare un pochino la figura della donna nella storia.
Parafrasando le parole della nonna del Teo quando le parlò di me la prima volta:


"Le donne Teo... sono tutte mignotte".

E poi che posso dire... il pezzo dei cavalieri che si accingono al combattimento sulla musica di "We will rock you" mi fa impazzire.

Foto: arazzo "La dama e l'unicorno" dettaglio di "L'allegoria del gusto" Foto: Maria Mantegna - Dama medievale
Foto: Dama alla toletta (boh)

7 commenti:

  1. Certo, rivalutare la figura della donna nel medioevo non sarebbe male, magari leggendo i bei saggi di Jacques Le Goff... ma non desidero tediare con codeste cose.
    Il filmetto, come tu lo chiamo, lo sconosco, quello di Olmi, a mio avviso, un capolavoro; la morte di Giovanni dalle Bande Nere è davvero eccezionale, così come la scena della battaglia.
    E pensare che i Lanzichenecchi scendevano verso Roma, in quel funesto 1527. Mah!

    Un caro saluto domenicale.
    Rino, ripassando la storia.

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  2. In realtà un confronto tra i due film è improponibile. Quando dico stramazzata bisogna ben rammentare la mia natura marmottica: era autunno e mi stavo dolcemente apprestando a entrare in letargo. Il film di Olmi è una vera full-immersion nella realtà tardo medievale mentre l'altro resta un'opera di consumo. Sarebbe come mettere a paragone una caramella con un intero pranzo di Natale: il pranzo richiede tempo, per prepararlo, consumarlo, digerirlo, la caramella si può mangiare in qualunque momento.

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  3. Con molto piacere scopro il tuo blog. Il post calza a pennello: sto legggendo un libro ambientato nel XIV " Ai confini del mondo" un vero escursus nella vita del tardo medioevo....bellissimo e molto intrigante. Ho visto il mestiere delle armi di Olmi, non il filmetto ma credo che poche pellicole possono reggere il paragone con la prima opera....
    ciao e a risentirci presto

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  4. Benvenuta Arietta, è un piacere averti qui.
    Il libro non lo conosco ma mi incuriosisce e lo aggiungo alla wishlist di anobii... che sta diventando lunga quanto la mia libreria purtroppo.

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  5. Ma ciao! Sai, leggendo il tuo blog mi sento un'idiota da paura :D. In ogni caso per ciò che riguarda "Il destino di un cavaliere" non si può paragonare a nessun film ambientato nel medio evo. Per cosa? Per tutto! Non solo i costumi... ma ad esempio, i lineamenti... tutti bellissimi con lineamenti totalmente differenti dai canoni di bellezza del tempo (basta pensare che Enrico VIII era considerato un "figone" al suo tempo) E' bello per le contraddizioni (We will rock you in primis appena comincia il film) e la mia scena preferita? Quella del ballo, in cui Heat Ledger inventa un ballo tipico della sua inventata terra (Lichtenstein se non erro). La tipica commediola a lieto fine ( Siete stato pesato, siete stato misurato e siete stato trovato mancante viene detto all'acerrimo nemico il Conte Ademar)... quindi... perchè sottolineare errori e contraddizioni e non guardare con divertimento un film che non ha nessuna pretesa???

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  6. P.s.: ho da chiederti una cosa in privato :D potresti lasciarmi la tua mail please?
    Grazie

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  7. Proprio quello che volevo dire anche se non si è capito molto: guardare e gustare, senza pretese.

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