martedì 17 giugno 2008

Il mare



Uomo libero, amerai sempre il mare! Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima nel volgersi infinito dell'onda che rotola e il tuo spirito è un abisso altrettanto amaro.
I fiori del male - Charles Baudelaire


Ma il mare può essere anche tranquillità e pace.
Lasciarsi cullare da un lieve schhh, schhh, schhh. Lo sguardo sul mare si perde a fantasticare come si perde in noi stessi. Diventa ipnotico quando vi si riflette al luce del sole che si ritaglia in migliaia di losanghe, diventa caldo come ventre materno e gelido come tortura.

Oppure fa paura e il suo fragore sovrasta i pensieri, copre ogni rumore e il battito del cuore si sincronizza con esso. Schhh tu-tum, schhh tu-tum, schhh tu-tum.
Per me "mare" ha sempre significato "vacanza", sabbia, acqua e conchiglie, libri, musica e divertimento, qualche volta amore, ma amore passeggero, quello vero si trova in città.
Oggi al mare ci vivo, ci lavoro.
Non avevo mai pensato che al mare ci si potesse vivere, che esistesse vita da settembre a giugno, per me era solo un luogo che esisteva fintanto che erano aperti gli ombrelloni e l'acqua era calda.
Guardare il mare senza udire il grido "coccoooo"
Oggi mi sveglio, guardo fuori e vedo la mia piccola fetta di mare che mi augura il buongiorno, tutti i giorni è così, anche da settembre a giugno, anche quando gli ombrelloni sono chiusi.
Sabato il cielo era tutto una nube e il mare era grigio e spento, poi è filtrato un timido raggio di luce, è durato pochi minuti, e ha illuminato, come un grosso occhio di bue, l'acqua.
Era bellissimo.
Tante cose si scrivono sul mare, tante poesie.
Ma il mare è la poesia che le racchiude tutte.

Foto: il mare a Fano

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