sabato 22 novembre 2008

La Malmariée nella letteratura medievale



Nella raccolta di Lais di Maria di Francia ricorre il tema della malmariée, termine generalmente utilizzato per indicare una donna sposata male, vuoi perché sposa di un uomo di più bassa estrazione sociale, vuoi perché, ed è spesso il caso nella produzione letteraria medievale, sposata con un uomo crudele o terribilmente geloso.
Nella mia ricerca di impossibili connessioni mi piace far risalire il tema della malmariée, sposa di un marito geloso, al libro di Siracide della Bibbia che recita:
9, 1: “Non dare l’anima tua alla tua donna, sì che essa si imponga sulla tua forza”. Contrariamente a quanto asserito nel testo sacro sembra esserci qui un’esortazione a non sposare per amore. Questo “comandamento” viene rispettato a pieno nei componimenti dei quali mi propongo di parlare qui di seguito.
La connessione sembra un po’ flebile e vedrò di farmi perdonare.
Possiamo ritrovare la sposa infelice nella Medea di Euripide: quando Giasone arriva in Colchide alla ricerca del vello d’oro lei se ne innamora perdutamente e arriva persino a uccidere il suo proprio fratello pur di aiutare l’eroe. I due si sposano ma dopo dieci anni di matrimonio Giasone la ripudia per nozze più fruttuose.
“Ma tutto infesto è adesso, e affligge il morbo
ogni piú cara cosa. In regio talamo
Giasone or dorme, ed ha traditi i figli
suoi, la consorte: ché sposò la figlia
di Creonte, signor di questa terra.
E Medèa, l'infelice, abbandonata,
ad alta voce i giuramenti invoca,
e della destra la solenne fede;
e del ricambio che Giasone or le offre,
a testimoni gli Dei chiama.”

Sin qui la donna è malmaritata perché sposa in un matrimonio senza amore o perché sposa tradita e abbandonata, ma nella letteratura medievale si fanno largo il sentimento della gelosia e il tema dell’adulterio moralmente comprensibile che ci accompagneranno nei secoli a venire arrivando a diventare soggetto stesso della narrazione come nei casi di Lady Chatterly, Anna Karenina e Madame Bovary: quando un’unione non è felice, la donna ha il diritto di cercarsi la felicità altrove e, in un’epoca in cui il divorzio non esisteva, via libera al tradimento.

Nella letteratura del XII secolo si sa, così come gli eroi sono dei veri paladini della giustizia, senza macchia, i villain, i cattivi, commettono azioni davvero spregevoli. Per questo il marito non è solo negligente o geloso, egli è un vero orco, geloso al punto di rinchiudere la moglie sotto chiave e farla sorvegliare da persone di sua fiducia. Ecco come Maria di Francia propone il tema nel Guigemar:
“ Il signore che la governava (la città)
 Era molto vecchio e aveva sposato
Una dama di alto lignaggio,
nobile, cortese, bella e saggia.
Egli era terribilmente geloso,
perché la natura vuole
che tutti i vecchi siano gelosi
La sua vigilanza non era uno scherzo:
in un giardino, sotto la torre,
c’era tutt’attorno  un recinto;
il muro era di marmo verde,
molto alto e spesso!
C’era una sola entrata:
ed era sorvegliata notte e giorno.
Il signore aveva fatto costruire nel recinto,
per tenere la moglie al sicuro,
una camera
Suo marito le aveva messo accanto,
come dama di compagnia, una fanciulla
Sua nipote, figlia di sua sorella.”

e in Yonec:
“Il signore era di età avanzata.
Poiché possedeva molti beni,
si sposò per avere dei figli
che fossero poi suoi eredi.
Di alto lignaggio era la fanciulla
Che fu data al ricco signore,
saggia, cortese, e molto bella:
Non faceva che sorvegliarla;
la chiuse dentro la sua torre,
in una grande stanza pavimentata.
Aveva un asorella,
vecchia e vedova, senza signore;
la affinacò alla moglie
perché la tenesse d’occhio meglio”

Una situazione come quella descritta rende più che lecita l’idea del tradimento, quasi un punizione divina.

Un’altra testimonianza sul tema della malmariée ci viene fornita dal Roman de Flamenca, opera anonima, da taluni attribuita a Guglielmo IX, risalente al XIII secolo.
Il tema è sempre quello della moglie rinchiusa per gelosia che può uscire dalla sua prigione dorata solo per recarsi alla messa ed è proprio tra i banchi della chiesa che Guillaume de Névers riesce ad avvicinarla facendosi passare per chierico. Durante lo scaombio della pace Guillaume riesce a dirle qualche parola, lei risponderà la settimana seguente sempre nella stessa occasione.

Mese I             G Ai las!              Ahi me!
                        F Que plains?    Perché piangi?
                        G Mor mi            io muoio
                        F De que?
Mese II             G D’amor
                        F Per cui ?
                        G Per vos
                        F Q’en pos         Che posso fare ?
Mese III            G Gagir              Guarirlo
                        F Consi?            Come
                        G Ger gein         Con l’inganno
                        F Pren l’i             Trovalo
Mese IV           G Pres l’ai           l’ho trovato
                        F E cal?
                        G Irez                  andreste?
                        F Esoh                e dove?
Mese V            G Als bans          ai bagni
                        F Cara?              Quando?
                        G Jom brev         Tra poco
                        F Plas mi            Va bene

Questo corteggiamento dura cinque mesi e solo al sesto i due amanti riusciranno a incontrarsi e rendere becco il marito geloso.

Il Boccaccio, che tanto spunto prese dalla letteratura popolare medievale, tratta anche lui del tema della malmariée ma lo svolge in modo diverso da Maria di Francia, più vicino al tono del fabliau, cercando più l’elemento comico che quello morale. La novella decima della seconda giornata narra di una giovane donna sposa a un anziano signore, Riccardo di Chinzica, che si rende conto, sin dalla prima notte di nozze, di non poter soddisfare sua moglie come lei desidera, si inventa quindi tutta una serie di festività e ricorrenze, religiose e non, nelle quali si doveva praticare l’astinenza.
La quale il giudice menata con grandissima festa a casa sua, e fatte le nozze belle e magnifiche, pur per la prima notte incappò una volta per consumare il matrimonio a toccarla, e di poco fallò che egli quella una non fece tavola; il quale poi la mattina, sì come colui che era magro e secco e di poco spirito, convenne che con vernaccia e con confetti ristorativi e con altri argomenti nel mondo si ritornasse. Or questo messer lo giudice, migliore stimatore delle sue forze divenuto che stato non era avanti, incominciò ad insegnare a costei un calendario buono da fanciulli che stanno a leggere, e forse già stato fatto a Ravenna. Per ciò che, secondo che egli le mostrava, niun dì era che non solamente una festa, ma molte non ne fossero; a reverenza delle quali per diverse cagioni mostrava l'uomo e la donna doversi astenere da così fatti congiungimenti.
 La moglie, giovane e bella, viene rapita da un corsaro, Paganino da Monaco, e vive con lui more uxori. Quando Riccardo la ritrova e pretende che lei ritorni a casa, la moglie lo apostrofa con le seguenti parole:
“voi, mentre che io fu'con voi, mostraste assai male di conoscer me, per ciò che se voi eravate savio o sete, come volete esser tenuto, dovavate bene aver tanto conoscimento, che voi dovavate vedere che io era giovane e fresca e gagliarda, e per conseguente conoscere quello che alle giovani donne, oltre al vestire e al mangiar, bene che elle per vergogna nol dicano, si richiede; il che come voi il faciavate? voi il vi sapete.

E s'egli v'era più a grado lo studio delle leggi che la moglie, voi non dovavate pigliarla”

Sin qui la letteratura popolare sembra privilegiare l’approccio scanzonato, la condanna della gelosia come ossessione, il diritto della donna ad amare ed essere amata nel rispetto della sua persona e delle sue esigenze in quanto essere morale e fisico.
Il tema della gelosia e del matrimonio infelice sarà una costante nella letteratura occidentale, ricorrerà ancor di più nelle canzoni popolari del XV secolo, ma credo che per tutti il vero dramma della gelosia resti l’Otello di Shakespeare.

7 commenti:

  1. Mi piace questo tuo vagare per i testi, estrapolare, connettere, unire... porta a pensare e riflettere, mi piace, dicevo, mostra e dimostra capacità di sintesi.
    E questo tema è realmente intrigante.

    Rino, di poche parole.

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  2. Complimenti per il blog, ho fatto una carrellata ed e' veramente molto interessante e pieno di argomenti...

    Sul tema della gelosia vorrei tristemente ricordare che purtroppo anche ai giorni nostri in piu' zone del pianeta, la situazione della donna, a causa del suo ruolo, e' di completa segregazione...E non siamo al XV secolo...

    Mi impegnero' a scrivere un post su questo tema al piu' presto anche nel mio blog...

    Complimenti, oltre alla parte letteraria molto affascinante, c'e' un tema reale ed importante nel tuo scritto...

    D

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  3. Grazie signori, troppo buoni.
    Sì, in effetti il tema, seppur trattato con letteraria leggerezza, è di pura attualità e non a caso viene dopo le manifestazioni di solidarietà nei confronti delle donne vittime della violenza familiare. Una storia centenaria dalla quale le donne sembrano non aver imparato molto.

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  4. Questo e' un tema che mi sta molto a cuore, soprusi ne ho visti tanti, nei piu' svariati paesi e pepetrati con lo stesso tipo di minacce e imposizioni.

    La verita' e', che pure in Europa siamo ad anni luce da
    un' eguaglianza che e' sancita solamente sulla carta...

    Devo ammettere che tutto questo mi da molta rabbia, e giustamente come dici tu le donne stesse non sembrano aver imparato molto dalla lezione della storia...

    Credo tuttavia che le colpe maggiori derivino da una mentalita'maschilista ormai vecchia
    e ridicola, che pero' resiste, grazie anche all'aiuto dei rappresentati delle piu' svariate religioni che quotidianamente, predicano l'uguaglianza per poi essere i primi a discriminare la posizione della donna...


    Purtroppo la terribile verita' e' che gli uomini non hanno ancora capito quale incredibile risorsa siano le donne nella societa' o forse lo hanno capito ed hanno un terribile timore di perdere terreno, quindi non resta che sminuire l'importanza del ruolo e discriminare...

    Ale

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  5. Aspettavo il tuo commento, di uno che ha visto tanti luoghi e tante realtà... quello che mi fa riflettere è che proprio i Paesi che noi consideriamo paradisiaci nascondano invece incredibili discriminazioni. Ma noi ci andiamo lo stesso, coprendoci gli occhi.
    Sarebbe bello se finalmente si realizzasse che sono le differenze ad arricchirci.

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  6. Verissimo molti paradisi turistici sono poi quei paesi che della discriminazione fanno spesso una bandiera...
    E' anche vero che in molti casi noi fatichiamo a comprendere determinate realta' e spesso non facciamo nemmeno uno sforzo per capire perche' si creino certe situazioni...

    Le cose stanno in realta’ lentamente cambiando in tanti paesi.
    Il Pakistan sta pagando un prezzo veramente alto al suo tentativo di isolare il terrorismo Islamico, nelle strade le donne Pakistane protestano contro i soprusi nei loro confronti.
    Questi sono eventi che si verificano in un paese Mussulmano e che sarebbero stati impensabili solo qualche anno addietro.
    In Tunisia (pur nel rispetto delle tradizioni) la condizione della donna ha raggiunto un livello Europeo, questo anche in Giordania..
    Alle Maldive (Mussulmani Sciiti) si vedono le prime minigonne che nella capitale Male’ si mescolano con Chador ed anche Burka, per la prima volta dopo trent’anni I Maldiviani hanno eletto un presidente con vere elezioni ed hanno abbattuto il vecchio regime.
    L’Egitto con il suo Re (presidente mi pare eccessivo visto che governa da 30 anni) e’ in lotta perenne tra estremismi e liberta’, pero’ una delle cose che dobbiamo riconoscere a Mubarak e’ quella di aver cercato di rendere questo paese un paese migliore, anche se la democrazia quella vera e’ ancora lontana.
    Anche la Cina a piccolo passi (e qui la discriminazione sulla donna e’ ancora molto, troppo alta soprattutto ovvio nelle zone rurali) sta cercando di migliorare la sua condizione, e le Olimpiadi al contrario di quello che pensano molti, sono servite moltissimo.

    Insomma il mondo cambia ma siamo proprio sicuri che tutti noi siamo disposti ad accettare questi cambi, siamo certi che tutti vogliamo accettare il fatto che un bambino Pakistano possa avere la Play Station come il suo corrispondente Europeo???

    La differenze spesso sono profondissime ma come giustamente fai notare tu le differenze dovrebbero arricchirci, questo e' quello che io cerco sempre di fare, e di far capire...

    Ci sono paesi che noi altezzosamente chiamiamo del "Terzo Mondo", che mi hanno inseganto molte piu' cose su "rispetto e dignita'" di quanto non lo abbia fatto la millenaria cultura Europea...

    Come al solito sono andato fuori tema, sorry…

    Ciao

    Ale

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  7. Mi ripeto, ma i blog che mi divertono e che mi interessano li conto sulle dita, al massimo, di due mani, e ovviamente uno di questi è Illuminazioni.

    E quante cose devo imparare sulla letteratura romanza!

    Un saluto

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