Sono stupefatta da quanti semi abbia lasciato in me un libretto semplice semplice come quello di Stevenson eppure a ogni pagina ho trovato rimandi, riferimenti, nuove idee.
Molte resteranno solo idee incompiute, l'ultima che mi sento di dover mettere per iscritto è il legame, leggero eppur presente, tra I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe e il Jekyll di Stevenson.
Stevenson conosceva l'opera di Poe.
Lo sappiamo per certo da una recensione che l'autore scozzese fece delle opere del collega americano nel 1874 che potete leggere completa a questo link, ben prima della pubblicazione del racconto Jekyll-Hyde.
Di Poe Stevenson scrive:
Ha l'istinto del vero narratore. Conosce le piccole minuzie che creano le storie o le rovinano. Sa come migliorare il significato di ogni situazione e dare colore e vita a particolari apparentemente irrilevanti.
e conosceva la trilogia di Dupin che cita nello stesso articolo tuttavia il suo giudizio in generale non è positivo e gli preferisce, come autore americano, Hawthorne, sicuramente più vicino al mood inglese.
Ora non so se sia stato in modo consapevole o no ma ci sono due momenti nella narrazione del Jekyll che rimandano prepotentemente alla rue Morgue: la camera chiusa in cui si sarebbe svolto il delitto e la passeggiata lungo i lati della casa di Jekyll.
Può darsi che non si tratti di riferimenti consapevoli da parte di Stevenson, può darsi che, avendoli letti, questi due motivi narrativi abbiano continuato inconsciamente a girargli in testa fino al momento in cui se ne è liberato mettendoli nero su bianco, comunque sia stato ve li riporto e potrete trarne le conclusioni che vorrete sapendo però che, almeno per quanto riguarda il motivo della stanza chiusa, è un espediente molto utilizzato dai giallisti in genere che forse lo hanno preso in prestito da Poe, forse da Stevenson.
La stanza chiusa - Stevenson
Poole ha chiamato Utterson implorandolo di aiutarlo perché crede che il suo padrone Jekyll sia stato ucciso e che l'assassino si celi, all'interno di una stanza chiusa, in casa sua. Utterson risponde all'appello e insieme abbattono la porta, quando entrano trovano il cadavere di Hyde e nessuna via d'uscita
Si avvicinarono per esaminarla (la porta sulla strada che avrebbe permesso la via di fuga), la trovarono chiusa a chiave. La chiave non c'era, ma poi la videro in terra lì accanto, già macchiata di ruggine. (...) "E' rotta, come se fosse stata pestata e anche la frattura è arrugginita"
Dunque la porta della stanza è sempre chiusa e nessuno vi entra da tempo e la porta dell'uscita secondaria è anch'essa chiusa da molto tempo visto che la chiave è rotta e arrugginita sulla frattura.
La stanza chiusa - Poe
Altro motivo che accomuna i due scritti è quello del giro attorno alla casa. Una passeggiata analitica per Dupin, epifanica per Utterson ed EnfieldNessun dubbio che quando i soccorritori stavano salendo le scale gli assassini si trovassero ancora nella camera in cui è stata rinvenuta Mademoiselle L'Espanaye dunque la via di fuga va cercata qui. (...). La polizia ha esaminato pavimenti, soffitti, muri: non c'è passaggio segreto che avrebbe potuto sfuggire. (...) I camini si restringono tanto che neppure un grosso gatto riuscirebbe a introdurvisi. Quindi, niente passaggi segreti, impossibile la fuga dalle porte e dai camini. Non restano che le finestre. Chiunque avesse tentato di fuggire da quelle che danno sulla via sarebbe stato immediatamente notato dalla folla.
Pianta della casa di Jekyll disegnata da Nabokov
Il giro attorno alla casa - Stevenson
Alla fine della strada, girato l'angolo, c'era una piazza di eleganti e antiche case. ora per la maggior parte decadute, dove in appartamenti o stanze d'affitto viveva gente d'ogni condizione e mestiere. (...) Una di queste case tuttavia, la seconda dall'angolo, era ancora indivisa e mostrava tutti i segni del conforto e del lusso, benché a quell'ora fosse interamente buia, salvo la mezzaluna a vetri sopra la porta d'ingresso. Fu a questa porta che Utterson si fermò e bussò. (...) - Il dottor Jekyll è in casa? -
Ma che asino m'avrete giudicato, a proposito! - replicò Enfield - Non sapere che quella è la porta sul retro della casa di Jekyll!
Vista in pianta della casa della rue Morgue disegnata da me |
Il giro attorno alla casa - Poe
La casa era come molte altre, a Parigi - un portone con a fianco una guardiola a vetri col pannello scorrevole, evidentemente riservato alla portinaia. Invece di entrare subito continuammo a camminare, svoltando in una stradina e poi svoltammo di nuovo fino a trovarci sul retro del palazzo. Dupin intanto esaminava i dintorni, oltre che la casa, con una concentrazione che non riuscivo a motivare.Ho inserito la pianta della casa di Jekyll disegnata dal professor Nabokov per il suo corso di lettereatura europea. Un articolo su queste lezioni, in lingua spagnola è disponiblie su Verseando.com.
Il tema del doppio
Uno dei primi, inoltre, a proporre il tema del doppio fu proprio Poe: lo propone in modi diversi in più racconti ma quello che più lo riassume è William Wilson del 1839 che Stevenson conosceva (cfr. Robert Louis Stevenson: The Critical Heritage, Paul MaixnerRoutledge, 31 ott 2013, riferimento qui).
In William Wilson il protagonista, malvagio autore di azioni nefande, è perseguitato da un uomo che porta il suo stesso nome, lo stesso aspetto e la stessa data di nascita e gli impedisce di compiere azioni malvagie. Più di uno studioso ha voluto vedere in WW l'alter-ego di Poe, considerato da sempre una persona ambigua.
Il tema del doppio, appena accennato, si presenta anche ne I delitti della rue Morgue quando l'amico di Dupin lo descrive:
Quand'era di questo umore mi ritrovavo a riflettere sull'antica dottrina dell'anima bipartita, e mi divertivo a fantasticare di un doppio Dupin, ovvero quello creativo e quello dotato di facoltà analitiche
L'idea di doppio in Dupin, quindi, è interamente positiva, in Jeckyll invece si tratta di una proiezione negativa, come in WW
I due lati del mio catarrere erano ugualemnte affermati: quando m'abbandonavo senza ritegno ai miei piaceri vergognosi, ero altrettanto me stesso di quando, alla luce del giorno, mi affaticavo per il progresso della scienza e il bene del prossimo. (...) venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m'ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l'uomo non è veracemente uno, ma veracemente due.
Per me è stato un divertimento trovare le somiglianze. Magari sono un po' stiracchiate ma così le ho percepite.
C'è anche uno specchio nella stanza chiusa di Jekyll Hyde... potrebbe richiamare alla ente un certo Dorian Grey... magari ci ritorneremo 😜😜😜
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