lunedì 17 giugno 2019

Mappe della Storia dell'Uomo - un viaggio attraverso il dna


Fuori dalla confort-zone!

A novembre 2018 Matteo (il coniuge) terminò la lettura di questo libro di Steve Olson e disse "Questo dovresti leggerlo".
Matteo e io abbiamo gusti letterari completamente diversi: io prevalentemente classici e storici, lui scientifici, io vado matta per il Medioevo, lui è abbonato da anni a Le Scienze e non avete idea di cosa succede quando attacchiamo a discutere sui temi che sono di competenza dell'uno o dell'altra!
Di solito finisce con uno dei due che dorme sul divano.
Io, di solito, vado a dormire sul divano.

3000 anni fa l'Africa era divisa in tre gruppi principali:
Boscimani, Pigmei e Cenroafricani
Comunque sia da novembre, ogni volta che terminavo un libro, guardavo questo Mappe e mi dicevo "non adesso".
Bene! L'adesso è arrivato e con mia grande sorpresa, nonostante i pregiudizi sulla mia capacità di affrontare letteratura scientifica, il testo è stato divorato.
Sono 300 pagine che letteralmente volano, per darvi un'idea l'ultimo romanzo della Austen mi ha richiesto tre spaventosissime settimane (ancora stento a crederci), questo è stato polverizzato in cinque giorni.

VIII aC: la diaspora degli Ebrei
Il merito è sicuramente tutto dell'autore Steve Olson e dimostra come qualunque argomento, anche il più difficile, se ben spiegato può essere compreso da chiunque: Olson tratta di DNA motocondriale e coromosomi Y, ne parla incessantemente per tutto il libro eppure, giuro, nemmeno una volta ho dovuto far ricorso a internet per trovare spiegazioni: ogni spiegazione me l'ha fornita l'autore stesso con il suo modo molto sereno di esporre l'argomento. Il suo metodo lo sicuramente appreso in una qualche corso per divulgatori scientifici di cui ignoro l'esistenza, in effetti una volta terminata la lettura ho scoperto che non è uno scienziato: è un giornalista specializzato in scienze e matematica ma questo non rende meno interessante il libro; il suo metodo, dicevo, consiste nell'esporre la tesi a inizio capitolo, discuterla, mostrare le opposizioni a questa tesi, ricalibrarla ed esporla di nuovo a fine capitolo.
Facile no?
NO.
Sarà perché di solito leggo saggi di natura più letteraria e storica ma un'esposizione così chiara non mi era ancora capitata tra le mani, un testo specialistico che non necessiti di una solida base culturale del lettore per essere affrontato non creo di poterlo citare in materia letteraria o storica.
Peccato!
65000 anni fa: gli uomini si spostarono lungo
le coste meridionali dell'Asia fino a giungere in Oceania

Torniamo al testo.
Mappe della storia dell'uomo è la storia di tutti noi. E' la storia dell'Umanità che da una Eva mitocondriale, vissuta 200.000 anni fa, ha avuto origine.
Olson viaggia per il mondo incontrando scienziati, visita con loro le aree archeologiche più importanti e antiche e discute con loro dei risultati delle ricerche sul DNA prelevato dai reperti.
Il risultato è sconvolgente per chiunque:
I genetisti di tutto il mondo, a seguito di ricerche effettuate separatamente a distanza di anni e di migliaia di chilometri hanno stabilito che:
  • l'85% della differenza genetica risiede all'interno dei gruppi che si riconoscono come simili tra loro
  • le popolazioni, le etnie, le razze come piaceva chiamarle ad alcuni, presentano tra  loro una differenza genetica pari al 15%
È stabilito tra i biologi che per definire la separazione di una sottospecie o una razza da un'altra sia necessaria una differenza genetica del 25%-30%.
In base ai dati raccolti dunque le razze umane non esistono.
"la maggior parte degli Afroamericani ha antenati Europei, tutti gli Euroamericani hanno antenati Africani"
"Le variazioni genetiche che coinvolgono il colore della pelle e le caratteristiche estetiche coinvolgono alcune centinaia tra i miliardi di nucleotidi nel DNAdi una persona, tuttavia le società hanno costruito elaborati sistemi di privilegi e controllo attorno a queste minuscole differenze genetiche."
Le famiglie linguistiche
Mappe della storia dell'uomo è palesemente un testo redatto allo scopo di confutare ogni tipo di razzismo basato sulla genetica e le argomentazioni sono più che sufficienti per confermare questo scopo anche per la persona più ottusa.

Il libro scorre bene, scorre inaspettatamente benissimo come un racconto di viaggio e in effetti è proprio Il viaggio dell'uomo che leggiamo tra l pagine.
Si apre in Africa, ovviamente, tra le popolazioni di Boscimani e di lingua Bantu, prova a ricostruire il grande viaggio oltre il Corno d'Africa per popolare Asia, Europa, Estremo Oriente, Oceania e America. E' un viaggio straordinario, incredibile, che testimonia l'innata capacità dell'uomo di diffondersi e apprendere e costruire e, soprattutto, non bastarsi, non bastarsi mai. 
In Medio Oriente viene affrontato il tema della nascita dell'agricoltura che determinò l'aumento della popolazione, lo sviluppo di un linguaggio articolato e la nascita della scrittura e viene raccontata la storia del popolo ebraico: la nascita, la diaspora e la diffusione di questa etnia in zone inaspettate dell'Africa: tra i lemba.
Il cammino verso le Americhe

C'è un interessantissimo excursus sulle famiglie linguistiche, sulla loro possibile genesi per permettere di tramandare le conoscenze e le capacità acquisite nel tempo e sui loro raggruppamenti, sulla necessità della scrittura per tramandare e amministrare e un breve assaggio di come possono essere ricostruite lingue che non hanno lasciato tracce come l'indoeuropeo: la madre di gran parte delle lingue occidentali. 
L'autore privilegia il punto di vista di alcuni scienziati che, per ricostruire la storia dell'umanità, tendono a basarsi su tre discipline: archeologia, genetica e linguistica.

Si passa poi ad analizzare la storia della diffusione dell'uomo in Europa, determinata dalle glaciazioni, dalla conformazione idrogeologica e dalle differenti ondate migratorie. La particolare forma e disposizione del continente: abbracciato per tre quarti dall'acqua, diviso al suo interno da catene di monti impervie e collegato da grandi fiumi ha permesso che al suo interno si diffondesse una tale diversità di climi, fauna, flora e popolazioni da far letteralmente scoppiare la vita, la cultura, la tecnica. 
C'è un approfondimento sulla situazione in Francia, purtroppo datata perché il libro è stato scritto nel 2002, sulla presenza di immigrati in Francia, come e perché ha avuto inizio l'immigrazione, i vantaggi e i pericoli in caso di mancata integrazione. E' un capitolo molto interessante soprattutto per vedere quale fosse il pensiero dominante prima della grande crisi mondiale della fine degli anni 2000.
Verso le Hawaii
Dall'Europa si passa alle Americhe e alle teorie sul suo popolamento a partire dal DNA, dai ritrovamenti archeologici di manufatti e dalle parentele linguistiche.

Infine il libro si chiude con un capitolo dedicato al grande progetto internazionale di analizzare il DNA dell'intera popolazione e un ultimo capitolo sulla Hawaii come caso unico di mescolanza di popoli provenienti da tutto il mondo.

Bello, bello, bello!

Pollice sù per tutti, non c'è nessuna necessità di avere studi di settore alle spalle per leggerlo.

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