sabato 20 ottobre 2018

Michail Bulgakov - La guardia bianca


La guardia bianca by Mikhail Bulgakov
My rating: 4 of 5 stars

Incerto. Come l'incertezza dell'oggi e del domani che bracca gli abitanti di Kiev. Uno strato ovattato ricopre la narrazione, come neve immacolata attutisce i rumori fuori e dentro.
Attorcigliato. Tra narrazioni, sogni, ricordi, avanti e indietro nel tempo e dalla realtà.
Apocalittico. Un'apocalissi lenta, attesa e respinta.
In attesa. Si attende come Drogo nella fortezza Bastiani. Si attende in casa protetti da tende color crema, circondati dai libri, il tempo scandito dai rintocchi dell'orologio. Fuori si vive, fuori si muore, dentro si aspetta.
Faticoso. Troppo lungo, troppo riflessivo, attorcigliato, fumoso. Bulgakov è nel 1925 un autore alla ricerca di sé stesso: di un modo per esprimersi senza soccombere davanti alla censura di regime ma se si osserva attentamente sotto la cenere delle tante, forse troppe parole, si scorge la brace, viva, che esploderà anni dopo. Postuma.

Il capitolo 5, poderoso, con la descrizione della morte a Kiev, anticipa il linguaggio e le atmosfere del Maestro e Margherita.
"Quindi ebbe inizio una vera e propria diavoleria, che si gonfiò e prese a saltellare come bolle di sapone.

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