giovedì 24 gennaio 2019

Jekyll-Hyde e la superbia della scienza

Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde si può vedere anche come un racconto sulla superbia e gli eccessi della scienza.

Nel racconto vi sono continui riferimenti alla medicina, alla scienza e alle pseudoscienze e all'avidità, alla brama di fama e potere che ne deriva dalla loro conoscenza.

Ricapitoliamo.
Il dr. Jekyll riesce, a seguito di numerosi esperimenti scientifici, a creare un suo doppio che contenga solo la parte malvagia di sé, gli impulsi primordiali e violenti che nella buona società di cui è stimato rappresentante non trovano posto.
Il suo doppio, il Sig. Hyde, la sua parte più nascosta, è tanto detestabile, ripugnante e spaventoso negli intenti quanto lo è nell'aspetto, la sua stessa natura malvagia si riflette nell'impressione di disgusto e raccapriccio che suscita in chi lo vede.
Questa descrizione di Hyde non può non far pensare alle teorie di Cesare Lombroso che sono alla base dell'antropologia criminale secondo la quale il comportamento criminale è insito nelle caratteristiche anatomiche del criminale stesso e che l'inclinazione al crimine sia una condizione patologica ereditaria che deve essere curata attraverso la terapia. Sia ben chiaro che queste teorie di Lombroso sono del tutto superate oggi ma hanno molto condizionato non solo le varie polizie di molti paesi ma anche e soprattutto la letteratura. Lo stesso Zola, padre del naturalismo, portavoce di una letteratura che fosse stupore e reportage, vi si è affidato molto parlando di ereditarietà quando descriveva le caratteristiche morali e fisiche dei suoi personaggi nel ciclo dei Rougon-Macquart.

Le teorie che legavano la forma cranica ad atteggiamenti criminali circolavano in Inghilterra prima che il Lombroso vi si interessasse, ovvero negli anni Settanta del XIX secolo, e le nuove scienze, o pseudo-scienze, erano ottimi spunti per la letteratura, basti pensare al Frankenstein di Mary Shelley.

Altra pseudo-scienza citata da Stevenson è la grafologia.
Mr Utterson, notaio amico di Jekyll nonché custode del suo testamento olografo legge un biglietto di addio scritto da Hyde in una strana calligrafia verticale e sospetta qualcosa di insolito. Mostra il biglietto al suo capocommesso, il Sig. Guest, che è anche appassionato e buon esperto di grafologia. Anche il capocommesso trova che la scrittura del biglietto di Hyde sia strana: "Non è pazzo. Ma ha una scrittura davvero strana", poi, per una serie di coincidenze si trova a raffrontare la scrittura di Hyde con quella di Jekyll trovandone una curiosa rassomiglianza.

Jean-Hippolyte Michon
Anche la grafologia era una pseudo-scienza molto in voga nella seconda metà dell'Ottocento, nasce da un branca della fisiognomica, la stessa dalla quale prese origine l'antropologia criminale e lo stesso Lombroso ne scrisse un trattato nel 1895, una decina di anni dopo la pubblicazione del Jekyll.

Se nel XVII secolo il gotico si riferiva soprattutto alla sfera della magia e della religione nel XIX lo spunto viene dalla scienza e dal positivismo e anche le atmosfere mutano: laddove in passato le storie erano ambientate in foreste, monasteri e castelli rischiarati dalla luce riflessa della luna, ora il luogo del gotico è la città illuminata artificialmente. 
Di seguito un passo che trovo illuminante (a proposito di luce) per sottolineare il nuovo ambiente gotico vittoriano:
vederla scivolare più furtiva nell'interno di case addormentate, o avanzare rapida, sempre più rapida, vertiginosa, per labirinti sempre più vasti di strade rischiarate da fanali, travolgendo a ogni incrocio una bambina e lasciandola urlante nel selciato.
Fin qui le premesse della scienza contemporanea. 
Come la presenta Stevenson nel racconto?
Jekyll si serve della scienza per modificare la Natura, come il Lucifero di Milton, come Prometeo, come il dottor Frankenstein o Faust si ribella a dio, si ribella alla natura che considera fallace e ritiene di poter fare meglio.
E' la superbia che lo trascina nel peccato, Utterson pensa a un "brutto guaio (...), lo spettro di qualche vecchia colpa, il cancro d'un disonore nascosto e il castigo che arriva" perché "la legge di Dio non conosce prescrizione.
Jekyll, l'uomo che credeva di aver poter ingannare la natura e piegarla al suo volere è dannato.
E' il più classico dei peccati, il più antico: l'ὕβϱις, la superbia. La stessa superbia di Icaro che scatenerà la νέμεσις, la vendetta divina.
Dice Utterson al maggiordono di Jekyll quando crede che il suo amico sia stato ucciso
che il nostro nome sia vendetta
Utterson pensa, abbattendo la porta dietro la quale si trova Hyde, di vendicare il suo amico ma non c'è nulla da vendicare: la natura si è già presa soddisfazione del torto ricevuto.
Jekyll è dannato, non può essere salvato. E cosa fa allora?
Cosa fa Eva dopo aver mangiato la mela?
Cosa fa Lucifero dopo la ribellione?
Cercano complici, qualcuno che possa condividere la colpa.
Jekyll si reca dal suo collega Lanyon per farsi aiutare senza, da principio, coinvolgerlo nei suoi segreti.
Poi lo guarda, Lanyon lo scruta con aria interrogativa. Lanyon è un dottore, uno scienziato, è curioso, la scienza è curiosa e Jekyll lo trascina con sé, sapendo che l'amico non potrà resistere
E ora veniamo al resto. Volete essere prudente e seguire il mio consiglio? Lasciate allora che io prenda questo bicchiere e me ne vada senz'altro da casa vostra. O la vostra curiosità è così forte, da dover essere appagata a ogni costo? Pensateci, prima di rispondere, perché sarà fatto come deciderete. Nel primo caso resterete come siete ora, non più ricco né più esperto di prima. (...) Nell'altro caso, nuovi orizzonti del sapere e nuove prospettive di fama, di potenza, si apriranno di colpo qui davanti a voi, perché assisterete a un prodigio che scuoterebbe l'incredulità dello stesso Satana
Sapere, fama, potenza, Lanyon cede. 
E' finita per Jekyll. 
E' finita per Lanyon.

I due uomini di scienza vengono sconfitti dalla propria superbia. Si sono spinti troppo oltre le umane possibilità, hanno voluto raggiungere il sole sulle ali della scienza e, esattamente come Icaro, sono precipitati.

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