sabato 26 gennaio 2019

Dal Liceo ad Auscwitz - Lettere di Louise Jacobson


Louise Jacobson fu arrestata perché non portava la stella gialla il primo settembre del 1942 e condotta nel carcere di Fresnes. Aveva diciotto anni e frequentava il liceo Cours de Vincennes di Parigi.

Insieme a lei fu arrestata la madre


La prima lettera è del primo settembre 1942.

L'ultima è datata 8 febbraio 1943, pochi giorni prima di salire sul convoglio che la porterà al campo di concentramento di Aushwitz dal quale uscirà cenere dieci giorni dopo. 
Il resto è storia.


Ventisette lettere, la maggior parte scritte dalla prigione di Fresnes, luogo di detenzione soprattutto per prigionieri politici, le altre dal campo di internamento di Drancy diretto dalle unità collaborazioniste francesi.

Si tratta di una testimonianza rarissima, l'epistolario di una prigioniera ebrea a Drancy, pubblicata in Francia per volontà della famiglia nel 1989, in Italia nel 1996 e distribuita in abbinamento al quotidiano L'Unità.
Non risultano riedizioni e si può recuperare la copia cartacea ormai solo nei mercatini dell'usato.

Le lettere sono rivolte soprattuto a sua sorella Nadia, hanno un tono sereno e rassicurante, traspare la speranza della liberazione prossima e del ritorno alla vita normale. Vengono riportati semplici episodi quotidiani: le lezioni improvvisate da un professore anch'egli detenuto, i pasti, la felicità nel ricevere un pacco da casa, la convivenza con detenute di ogni tipo di estrazione sociale. Tutto viene ricondotto a momento passeggero, un incidente che presto troverà soluzione. E' lei che rassicura il padre e la sorella con infantile vivacità, è lei a mantenere sempre alta la convinzione di ritornare prossimamente a casa.

Che fortuna miei adorati, danzerei di gioia! [...] Ho ricevuto il vostro pacco e non faccio che mangiucchiare tutti i dolciumi. Nadia adorata, la torta era formidabile, ti annuncio che se il ripieno era una bontà, la pasta mi è sembrata ancora migliore. [...] Seguo con molta assiduità le lezioni [...] Siamo una banda di compagni molto affiatati. Danile, Philippe, Roland, Emmanuel e poi Monique, Claire, Ruth e io. Noi quattro ragazze formiamo il "quadrilatero" o "il triumvirato" o "i tre moschettieri": siamo le più studiose, le più carine, le più intelligenti. [...] La vita che conduco mi tempra il carattere e mi obbliga ad arrangiarmi da sola. Nonostante qualche "inconveniente" non sarà tutto perduto e io qualcosa l'avrò imparata. Vengo a contatto con molta gente sempre diversa e mi capita di sentire storie così dense di emozioni che potrei intrattenervi mille e una notte a raccontarvi tutto
Inconveniente lo chiama, Louise parla del futuro, del diploma e della paura di non riuscire ad affrontare la prova
Mi accorgo di perdere tempo e ho l'impressione che il giorno del diploma sarò un po' giù di corda. Mi sentivo così preparata e sicura di passare! In ogni modo la mia vita è interessante e ci sono momenti che me la rido sotto i baffi. Ieri per esempio c'è stata una perquisizione nel dormitorio. Una cosa unica, amiche! Ve lo racconterò quando sarò libera.
Non ci è dato sapere cosa pensasse davvero del suo ultimo viaggio, se avesse paura, se sapesse a cosa andava incontro: il tono della sua ultima lettera è ancora di speranza e di protezone nei confronti della madre che non deve essere informata di nulla.
Si stringe il cuore.
Ho una notizia triste, caro papà. Dopo la zia, tocca a me partire. ma non fa niente. o sono su di morale, come tutti qui del resto. Non devi amareggiarti, papà. Quel che conta è che parto in ottime condizioni. Questa settimana ho mangiato molto. (...) Quanto alla mamma forse è meglio che non venga a sapere nulla. E' assolutamente inutile che si amareggi, tanto più che potrei far ritorno prima che lei esca di prigione. Partiremo domani mattina. Mi trovo in ottima compagnia di buoni amici dal momento che ad essere trasferiti saremo in tanti. Ho affidato il mio orologio  le altre mie cose a gente onesta che divide la camera con me. Papà ti mando centomila baci, e ti abbraccio con tutte le mie forze. Coraggio e a presto.

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