Il libro narra di una giovane donna che, desiderando di non pesare sulle ristrette risorse economiche della famiglia, decide di prendere servizio come governante / educatrice presso famiglie altolocate. Il romanzo è raccontato in prima persona perciò conosciamo i pensieri di Agnes, i suoi desideri, i suoi timori.
Ebbene dicevo che è il peggior personaggio femminile in assoluto che abbia mai letto: è terribilmente presuntuosa e orgogliosa, giudica tutti e spettegola sui membri della famiglia Murrey presso i quali presta servizio, il tutto presentato però come se lei fosse una bravissima donna e gli altri pieni di mancanze. È talmente pedante che ho iniziato a prendere in simpatia le viziatissime sorelle Murrey che in fondo ricordano l'adorabile Rossella O 'Hara.
Insomma a me ha dato l'impressione di un'autrice piena di frustrazioni.
Interessante è tuttavia il personaggio secondario di Matilde, la sorella minore delle Murrey, che ama trascorrere il suo tempo rincorrendo cani, cacciatori e conigli con la disperazione della madre.
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Un'idea con due citazioni:
✒"Non era simpatico neanche camminare dietro, e in tal modo confessare che riconoscevo la mia inferiorità: poiché mi consideravo una persona dabbene, su per giù come i migliori di loro, e desideravo che lo sapessero, e non pensassero che mi consideravo una semplice domestica."
✒ "Vidi ch'era di cattivo umore e trassi un piacere segreto dal fatto, non che fosse afflitta, ma che credeva di aver ragione di esserlo."
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